Passare le vacanze di Natale a Valencia è stata una grande idea. Sono tornata con circa 3 chili in più, ma ne è valsa la pena.
Se scrivessi tutto quello che ho mangiato e bevuto probabilmente farei ingrassare anche voi solo leggendo.
Non mi sono imposta limitazioni (quando mai l’ho fatto?), ma solo un’unica condizione: provare cose nuove e tipiche.
La prima fra tutti è senza dubbio la coda del toro assaggiata a El Ventorro.
Ebbene sì. Quella cosa che penzola dietro questa maestosa bestia e che spesso viene messa in secondo piano a favore delle corna o delle sue…ecco, ci siamo capiti.
Quando mi è stata proposta ho avuto un attimo di titubanza, lo ammetto. Ma non appena è arrivato davanti al mio naso il piatto fumante è stata tutta un’altra storia. Mi sono trasformata in una famelica carnivora con un vago accento spagnolo (dettato dal troppo champagne. Sì, pasteggiavo a champagne!)
La consistenza è come quella della carne del bollito, ma molto più saporita. Le immagini si commentano da sole.
Sono partita in quarta con il piatto principale, ma anche l’antipasto non è stato da meno. Anzi.
Abbiamo iniziato con una crocchetta di patata e pollo.
A seguire una zuppa di pernice ricca di verdura e molto densa, proprio come piace a me.
Il trattamento che ci è stato riservato è stato eccellente, esattamente come le pietanze assaggiate. Inutile dire che la qualità si paga. Ma credetemi, se vi fate consigliare e se dividete i piatti, potete fare un pranzo (o una cena) con i fiocchi senza uscire dal ristorante in lacrime.
Lo champagne, ad esempio, l’abbiamo portato noi. No, non sono impazzita. Semplicemente un nostro commensale li vende per cui…ne abbiamo approfittato ;)!
(Credits:
Foto in evidenza: Photo by Richard Gatley on Unsplash
Immagini location: Samantha Spinelli)
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