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“Fish&Chips: i buoni compagni di Winston Churchill”

I buoni compagni.

Così, Wiston Churchill, chiamava uno dei piatti tipici della tradizione inglese: fish&chips.

Si racconta, infatti, che proprio questo piatto avesse sfamato numerosi inglesi durante le due guerre mondiali.

La sua origine può collocarsi intorno al XVII secolo, per mezzo di profughi ebrei di origine Portoghese e Spagnola. A loro di deve l’introduzione del pesce fritto nei piatti della cucina inglese.

Più oscura,invece, è l’origine dell’idea di abbinare al pesce fritto le patatine.

Nel 1860 un immigrato ebreo, Joseph Malin, apre il primo negozio take away di fish&chips a Londra. Ma è a Samuel Isaac, commerciante di pesce, che va il primato di primo vero ristorante di pesce aperto a Londra nel 1896. La sua fama fu così grande che finì per aprire una catena di ben trenta ristoranti.

Grazie allo sviluppo della pesca a strascico nel Mare del Nord e delle ferrovie il pesce fresco cominciò a circolare tra la gente molto più velocemente. Questo portò a un conseguente aumento anche della popolarità e del consumo di fish&chips.

Le attività commerciali che vendevano fish&chips si assomigliavano un po’ tutte tra loro. Il cibo veniva servito e venduto in confezioni di carta, di solito si trattava di vecchi giornali. Solo successivamente, con l’introduzioni di nuove direttive europee si arriva a usare carta comune, cartone o plastica.

La ricetta, nel tempo, è rimasta pressoché invariata.

I pesci più usati sono generalmente quelli bianchi, come il merluzzo o l’eglefino. In alcuni posti, però, si possono trovare delle varianti con Pollock, Coley, Skate, Ray o addirittura salmone.

Il pesce viene impanato con una pastella molto densa alla quale spesso viene aggiunta della birra scura e poi fritto. Le patatine di accompagnamento sono piuttosto spesse (e non fini come quelle tipiche americane) e, quindi, hanno un minor contenuto di grassi.

Voi avete mai assaggia il vero fish&chips inglese? Io sì.

Leggete la mia esperienza qui.

(Credits:
Immagine in evidenza: Photo by Arthur Osipyan on Unsplash ) 

  

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